C’è un tema di cui si sta parlando molto e che preoccupa gli interessati, ossia le pensioni previste per il 2025. Se sei un pensionato o semplicemente sei prossimo alla pensione, sicuramente avrai già sentito la notizia che riguarda l’importo delle pensioni. Ci sono alcune novità, secondo cui alcune categorie prenderanno meno soldi, ma vediamo di capirci meno.
Prima di tutto, ci saranno alcuni aggiustamenti che sono dovuti alla rivalutazione annuale delle pensioni. Sai cosa significa? Che alcuni assegni verranno adeguati all’inflazione, al fine di proteggere il potere di acquisto dei pensionati. La percentuale di aumento per quest’anno è pari allo 0,80%. Lo so, non è molto, ma è comunque già qualcosa.
Ecco i cambiamenti
L’aumento varia in base all’importo della pensione. Per esempio, se prendi fino a 2.394,44 euro al mese (cioè 4 volte il minimo), avrai l’aumento pieno dello 0,80%. Ma se sei tra i 2.394,45 e i 2.993,05, l’aumento scendo allo 0,72%. Per chi supera i 2993,05 euro, l’incremento sarà dello 0,60%. Insomma, più alta è la pensione, meno proporzionale è l’aumento.
Poi c’è un’altra questione da considerare: i nuovi coefficienti di trasformazione. Se non hai mai sentito parlare, sono quei numeri che trasformano il montante contributivo (cioè i contributi che hai versato) in pensione annua. Dal 2025 questi coefficienti sono stati leggermente abbassati. Questo significa che chi va in pensione quest’anno prenderà un po’ meno rispetto a chi è andato in pensione nel 2024, anche se ha versato gli stessi contributi.
Un riepilogo valido per tutti
Un pensionato che va in pensione a 67 anni vedrà il proprio coefficiente scendere di 5,723% al 5,608%. Non è una differenza enorme, ma nell’arco di un anno potrebbe tradursi in qualche centinaio di euro in meno. Quindi, se sei tra quelli che stanno valutando quando smettere di lavorare, questa è una cosa importante da sapere. Ma ecco un riepilogo:
- Pensionati già in essere: avranno un piccolo aumento grazie alla rivalutazione.
- Nuovi pensionati 2025: subiranno l’effetto dei coefficienti di trasformazione ridotti, percependo un assegno iniziale leggermente più basso.
- Pensioni superiori a 5 volte il minimo: gli aumenti proporzionali saranno inferiori rispetto alle pensioni più basse.
- Chi va in pensione anticipata: anche loro vedranno l’impatto dei nuovi coefficienti, ma in misura minore.
La buona notizia è che, nonostante queste modifiche, l’adeguamento all’inflazione cerca di bilanciare almeno un po’ il caro vita. Certo, sarebbe bello vedere aumenti più consistenti, ma è importante sapere cosa aspettarsi e, se possibile, pianificare. L’importante è rimanere sempre ben informati sulle ultime novità sui siti autorevoli e ufficiali.
Se hai dubbi o vuoi approfondire, ti consiglio di dare un’occhiata al tuo estratto conto contributivo sul sito dell’INPS o di chiedere consiglio a un esperto del setto previdenziale, come un consulente o un patronato. E se hai già fatto i conti, magari se puoi condividi la tua esperienza con altri che si trovano a dover fare i conti.